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COMUNE DI PORDENONE

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Un caleidoscopio di scorci e suggestioni, dove storia e modernità, natura e industrializzazione convivono in perfetta armonia. Lungo le acque che lambiscono Portus Naonis, l’antico attracco delle imbarcazioni commerciali, si specchia la natura rigogliosa di una città in continuo fermento, dove ai palazzi decorati di Contrada Maggiore fanno da contraltare gli opifici sorti lungo il corso d’acqua. I campanili del Duomo di San Marco e della chiesa di San Giorgio, svettano imperiosi a custodia della capoluogo.

Storia

La nascita di Pordenone si fa risalire al tempo in cui, sul finire del primo millennio, genti provenienti da Cordenons e Torre cominciarono a trasferirsi sul promontorio prospiciente il fiume Noncello, forse a causa dell’insufficiente pescaggio sul fiume necessario alle barche da trasporto.

Del periodo precedente, sono stati trovati diversi reperti nella frazione di Torre facenti parte di un’antica villa di epoca romana e di una probabile banchina fluviale. Altri reperti dell’epoca sono venuti alla luce a Cordenons, come una fornace presso la riva del fiume Meduna. Inoltre, scavi nel centro storico di Pordenone, di fronte e all'interno di palazzo Ricchieri, sede del Civico Museo d’Arte, hanno dimostrato presenze altomedievali, con molta probabilità di gruppi provenienti dal Nord-Est. Intorno all’anno Mille l’antica Portus Naonis cominciò a costituire il primo centro abitato e, fino al 1508, con l’arrivo dei veneziani, poté svilupparsi entro le mura approfittando della semiautonomia, dovendo rispondere solo ai governatori d’Oltralpe carinziani e poi asburgici. Sotto la Serenissima la città continuò a espandersi durante il lungo periodo di pace, rotto solo da ricorrenti invasioni provenienti da est e facilitate dai bassi valichi nelle montagne. L’arrivo di Napoleone nel 1797 modificò completamente la situazione del Friuli occidentale, prima aggregato a Treviso, staccandolo dal Portogruarese e poi assegnato Udine con il ritorno degli austriaci. In quel periodo Pordenone subì una grande trasformazione in conseguenza dell’insediamento dei grandi cotonifici da parte di industriali provenienti dall’estero, che provocarono un notevole cambiamento urbanistico e sociale. Queste grandi industrie attirarono molti operai e operaie in città e Pordenone si trasformò in poco tempo in un grande centro industriale del settore tessile, tra i più importanti d’Italia. Da ricordare anche la storica Ceramica Galvani che operò dagli inizi dell’Ottocento sino agli anni settanta del Novecento. Le grandi strutture produttive vennero gravemente danneggiate nel corso della prima guerra mondiale. Anche alla fine del secondo conflitto mondiale la città subì notevoli danni e lutti a causa dei bombardamenti degli alleati, che avevano come obiettivo il grande ponte ferroviario ma che colpirono anche il vicino centro storico. Nella seconda metà del Novecento ci fu una rinnovata ripresa dell’attività industriale, che coincise con la decadenza di quella dei cotonifici, in seguito dismessi. Si svilupparono nuove attività, tra cui la più importante fu quella del gruppo Zanussi, che realizzò il primo stabilimento in via Montereale. A questa fabbrica, che poi si trasferì nel limitrofo Comune di Porcia, se ne aggiunsero altre, come l’industria di macchine tessili Savio, la fabbrica di ceramica Scala, la Seleco e diverse altre. La città divenne un distretto industriale diversificato e moderno, registrò un notevole incremento della popolazione e i suoi borghi furono inglobati nell’odierno nucleo urbano. Conseguenza di questi grandi mutamenti fu la costituzione della Provincia di Pordenone, che si separò da Udine nel 1968; istituzione che da poco ha realizzato la propria nuova sede, situata tra la chiesa di S. Giorgio e corso Garibaldi.

(fonte: Touring Club Italiano “Pordenone e provincia” – autore: Giulio Ferretti)

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Informazioni

Comune di Pordenone

Piazzetta Calderari, 1
33170 Pordenone

http://www.comune.pordenone.it